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UNA BOCCONIANA SCRITTRICE

Ciao, sono Chiara!

Chiara mi chiamo e chiara sono, nata di un giovedì assolato, alle quindici e quaranta ora legale, l’otto settembre millenovecentosettantasette a Venezia. Nasco in un giorno di cambiamento, che dice di responsabilità e scelta, in un anno di rivoluzione e violenza, sul frammento di un’isola fragile ed antica, immersa nell’acqua.

Mi diplomo al liceo classico: a Milano, al Berchet. Nientemeno. Mi diplomo brillantemente vivendo la vita di una adolescente che trascorre le giornate e le estati a leggere libri, passare i compiti e fare senza fatica la prima della classe, così da imparare subito ad essere invisa ai più. Poi cambio, tanto sono elastica: mi dipingo due ciuffi di capelli di biondo e vado a fare l’università laureandomi col benedetto massimo dei voti in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi, a fare la teorica saccente dell’economia più raffinata.

Probabilmente sono sempre stata acuta, precisa, preparata e dissacrante allo stesso tempo, ma non lo sapevo!

Mi chiamo Chiara, sono una bocconiana e nella vita professionale mi occupo di consulenza organizzativa (e quindi anche giuridica e tecnologica) sui temi della protezione dei dati, della sana organizzazione e della sicurezza delle informazioni. Dicono di me che sono nata per governare e risolvere problemi.

Prima di oggi son stata, per un decennio, il capo dello staff di un gruppo di PMI del milanese (e in quegli anni mi sono divertita un sacco ad inventare e annoiata da morire a controllare); ho partecipato ad un progetto di ricerca che riguardava l’organizzazione aziendale con alcuni docenti della Bocconi, cui è seguita una pubblicazione su una rivista scientifica. Volevo fare il ricercatore e il docente universitario, poi, chissà perché, ho cambiato strada. Son finita a fare il grande capo dell’impresa di famiglia, così, per mettere a posto un *paio di cosette* e poi ho deciso di fare lo stesso lavoro per tante aziende, una dietro l’altra e a dir la verità mi diverto un casino.

Insegno, disegno, discuto e scrivo. Per divertimento, per passione e perchè penso che sia un mezzo di comunicazione efficace e chiaro.

Per questo il Diavolo veste Chiara. Perchè dico quello che penso, spacco il problema fin nel minimo dettaglio, e cerco di raccontarvi le storie e che vedo mentre lavoro o i problemi che cerco di risolvere con ironia, spirito critico e un po’ di sana onestà intellettuale.

 

 

 

Disorganigrammi

Guardavo, oggi, come una slide può rappresentare una perfetta disorganizzazione. Ci si può mettere una storia secolare, una azienda redditizia, un settore merceologico a margine alto e certo: la disorganizzazione è figlia di se stessa e partorisce solo gemelli monozigoti. L’organizzazione è un gene recessivo pilotabile, finché in azienda si possono scegliere gli alleli da combinare.

Live from Palermo

“Perché guardate che non è il GDPR che parla di consenso nella ricerca, è la Dichiarazione di Helsinki! Se leggete le linee guida del EDPB ce n’è una che parla di ricerca scientifica che discute del fondamento di liceità della ricerca, in particolare quella epidemiologica e quella genetica. Sono invece la dichiarazione di Helsinki e le GCP che dicono che il paziente ha il diritto di sapere se usiamo i suoi campioni o le sue informazioni e ha il diritto di esprimere il consenso. E questo non si risolve con un foglio di carta in cui non spieghiamo un tubo al paziente in una lingua inconoscibile come quella dei medici! Si risolve con la trasparenza!”

Deliverables

“Diceva un mio compagno di universitàche il lavoro del consulente è lineare: produce slide a mezzo di slide. Come pensavamo sofisticato, noi del DES della Bocconi… Pensavo non sapesse di che parlava, poi ho capito che non aveva torto: che ce ne son di due tipi, di consulenti, quelli che sanno e quelli che non sanno.

Quelli che non sanno, in effetti, spesso producono slide a mezzo di slide. Ve lo dico da consulente.

La competenza, questa sconosciuta

“Meglio un commercialista economico oggi e un decreto penale di condanna domani, o meglio forse uno che costa un po’ di più e si rimbocca le maniche, ma una sana e virtuosa amministrazione che domani saprà sempre come proteggervi da ciò che non sapete e che lo Stato, quotidianamente, s’inventa?”

Talis pater, talis filia

Scopro solo oggi che ho passato gli ultimi quindici anni a diventare come mio padre, lavorando per una buona decina al suo fianco e litigando ferocemente con lui tre volte al giorno perché le mie idee erano diverse (talora avevo ragione, talaltra torto).

Una delle mie storie parlava anche di voi?

Scrivetemi, o fatevi un giro sul sito del mio Studio di consulenza!